CASO CLINICO
CISTI MASCELLARE
Con la dizione di cisti si intende una cavità ossea patologica, contenente liquido, rivestita da epitelio con una parete connettivale chiaramente definita. Le cisti mascellari sono formazioni patologiche benigne. Il liquido contenuto nella cisti può essere secreto dalle cellule che circondano la cavità o derivare dai fluidi tissutali prospicienti, da cui le teorie più accreditate per quanto riguarda i meccanismi di crescita sono due: la teoria idrostatica e la teoria prostaglandinica. Le cisti registrano una maggiore frequenza nelle ossa mascellari più che in ogni altro osso poiché il maggior numero di esse trae origine da residui di epitelio odontogeno che permangono dopo la formazione dei denti. Le cisti sono lesioni radiotrasparenti e le loro peculiarità cliniche principali sono la tumefazione, la mancanza di dolore (a meno che la cisti abbia subito un’infezione secondaria ). Le cisti mascellari odontogene possono espandersi nel seno mascellare. Radiologicamente, le cisti mascellari hanno solitamente, un contorno ben definito con orletto in periferia specifico, caratterizzabile da una linea radiopaca piuttosto uniforme e sottile. Le cisti mascellari possono di causare il dislocamento o il riassorbimento di radici di elementi dentari. A volte possiamo evidenziare in presenza di cisti mascellari una espansione della mandibola in cui il tavolato corticale vestibolare o linguale diventa un sottile strato corticale. Le cisti mascellari, in determinate situazioni cliniche, possono dislocare il canale mandibolare verso il basso o, nel mascellare, espandersi nel seno. La tomografia computerizzata Cone Beam è indispensabile prima di prendere qualunque decisione terapeutica. Questo esame diagnostico evidenzia le esatte dimensioni e la localizzazione della cisti mascellare, il tipo del contenuto e i rapporti con le strutture contigue Il trattamento delle cisti del mascellare è chirurgico, eccezion fatta per le forme mucose, che richiedono solo eccezionalmente un intervento chirurgico. La scelta della via di accesso dipende dalla sede e dalle dimensioni. Il chirurgo maxillo facciale o il chirurgo orale esperto effettuerà un’indispensabile exeresi completa fin dall’inizio, tranne per il caso dei mucoceli, che possono essere trattati con una semplice marsupializzazione.
DOTT. FRANCESCO SACCO
Medico Chirurgo Odontoiatra
Specialista in Chirurgia Maxillo FaccialeA scopo puramente informativo mostriamo il trattamento chirurgico di una Cisti Mascellare residua.
Numero unico per urgenze 3492836227
Intervento condotto in anestesia locale dal
Dott. Francesco Sacco e dal Dott. Salvatore Argentino
CLASSIFICAZIONE DELLE CISTI DEI
MASCELLARi (OMS 1992)
CISTI DA SVILUPPO ODONTOGENE
o Cisti gengivale dell’infante (perle di
Epstein)
o Cheratocisti odontogena (OMS 2006)
o Cisti follicolare (Cisti dentigena)
o Cisti da eruzione
o Cisti gengivale dell’adulto
o Cisti periodontale laterale
o Cisti odontogena botrioide
o Cisti odontogena ghiandolare (Cisti
sialo-odontogenica)
o Cisti naso-paladina (Cisti del dotto
naso-palatino)
o Cisti nasolabiale (Cisti naso alveolare)
Neoformazioni da sviluppo non odontogene si
Possono annoverare: Cisti mediana del palato del bambino, Cisti mediana mascellare e mandibolare
CISTI INFIAMMATORIE
o Cisti radicolare apicale e laterale
o Cisti residua
o Cisti paradentale (Cisti collaterale
del terzo molare inferiore)
o Cisti infiammatoria vestibolare